Insonnia


E’ tardi, è ormai notte inoltrata, ma quell’accenno di sonno è sparito, e non sembra voler tornare. Una ultima sigaretta, mi dico, ma a metà mi accorgo che non mi va più e la spengo. Rimango fuori un altro pò, guardo nascere una piccola nevicata, anche se poi non è proprio neve quella che cade, sembrano piuttosto briciole di ghiaccio, più dure della neve, me ne accorgo ascoltando il fruscìo che generano cadendo sulle foglie. Lei non c’è, è lontano, nell’altra sua vita. Guardo i frammenti ghiacciati rimbalzare sul lampioncino, ne ascolto il rumore. Poi si alza una folata strana, insistente, nervosa, che sembra convogliare le particelle gelate in un punto imprecisato del giardino. Piccoli vortici sembrano addensare il ghiaccio in uno spazio ben definito, che via via assume i contorni di una figura umana, sfocata, ma riconoscibile.
“Cosa fai ancora in piedi a quest’ora, tesoro?”
“Niente, non riesco a prendere sonno”
“Su, che è tardi, e domani è venerdì!”

Rientro in casa, mentre un sorriso mi spunta sulle labbra, mi spoglio, mi infilo sotto il piumino. E dormo.