Categoria: copiaincolla

  • [Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro, p. 33

    […] Novodevičij è l’enciclopedia russa da sfogliare. Mikhail Bulgakov sempre inseguito dai fantasmi del maestro e della sua Margherita. Anton Čechov sepolto accanto al papà, sotto un cippo che rassomiglia a una casetta, una microdacia sul modello di quelle in Crimea, illuminate da un sole malato. Nikolaij Gogol, certo di non essere riuscito a risvegliarne nemmeno una, attrae le anime morte che continuano a visitare la sua tomba. Konstantin Stanislavskij, il grande regista, pensa che il proprio corpo interpreti la parte della salma, convinto com’è che il metodo da lui inventato, con l’attore marionetta di se stesso, possa applicarsi anche ai defunti.
    A Novodevičij tutto sembra doverosamente e burocraticamente palese. A parte le ceneri di Elizaveta Petrovna, clandestina nella tomba di Vladimir Vladimirovič Majakovskij.

  • [Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro

    I cimiteri sono pieni di persone insostituibili.

    Georges Clemenceau

  • [Note] Il mio biliardo, M. Richler

    Il giuoco dello snooker trasmette a chi lo pratica un eccellente controllo delle mani – e irrobustisce il carattere. Va quindi considerato un passatempo ottimale per le nostre sorelle che vivono in convento.

    LUIGI BARBARITO, ARCIVESCOVO

    Una stecca non è diversa da una penna, un flauto traverso, o uno stiletto. Per imparare a padroneggiare tutti questi strumenti occorrono studio, perseveranza e una certa predisposizione naturale.

    WILLIAM MAKEPEACE THACKERAY

  • [Note] Niente trucchi da quattro soldi, R.Carver, p58

    Sotto la superficie delle cose

    Quello che crea tensione in un racconto è, in parte, il modo in cui le parole vengono concretamente collegate per formare l’azione visibile della storia. Ma creano tensione anche le cose che vengono lasciate fuori, che sono implicite, il paesaggio che è appena sotto la superficie tranquilla (ma a volte rotta e agitata) delle cose.

  • [Note] Le avventure del Topino Despereaux

    C’era una volta. È bello, non è vero? C’era una volta. E non ti dice che volta era, è come se dovessi scoprirlo da solo.

  • Le virgole di Madame Psychosis

    Dice che ce ne sono di giuste, mentre altre sono di troppo. Due post da leggere, mi raccomando, ché dentro ci sono delle bellissime metafore. Volevo risponderle con delle cose intelligenti, ma li sto rileggendo, i post. La mia riflessione sulle virgole per ora è: prima o poi smetterò di metterle a cazzo.

  • “Questa è una lettera per celebrarti”

    Nella luce tiepida del settembre del 1946, un uomo è seduto al tavolo della propria cucina e ha in mano una penna. Davanti un foglio di carta. Alle spalle un tramonto. Scrive:

    Questa è una lettera per celebrarti mentre mi passi accanto. Scrivo queste parole per non accontentarmi. Leggo libri per non annoiarmi. Cammino per non stancarmi. Quando leggerai queste parole, questa lettera smetterà di essere mia e sarà pronta per divenire tua. Le mie parole non sono mai state così tue come accadrà quando tu leggerai questa lettera, come accade adesso che stai leggendo. E così tu leggi e io parlo al presente, tu guardi e io – mentre scrivevo questa lettera – guardavo fuori dal balcone e il giardino si colorava di buio; qualche fiamma stanca si posava proprio in quel momento sui tempi dei miei verbi, sempre così distratti e così confusionari.

    Nemo ha scritto una cosa bellissima, fatevi un favore, leggetela.

  • (è vero)

    Questa è un’edizione speciale di Spazio di Libertà ed è tutta dedicata a [omissis], Candidato Sindaco a [omissis] per il centrodestra.
    Domenica 29 e lunedì 30 maggio ci sarà il ballottaggio, [omissis] parte da una posizione di vantaggio avendo costretto il Sindaco uscente all’inseguimento.
    Mancano pochi giorni e bisogna continuare il lavoro prezioso e importante di contattare le persone perché votino [omissis].
    Chi legge questa newsletter e non è di [omissis], ma a [omissis] ci va per mangiare il pesce, per andare al mare, chiami i propri amici, i propri conoscenti per dirgli di votare [omissis].
    Chi a [omissis] non c’è mai stato, neppure in colonia da piccolo, faccia come quell’amica di Napoli (è vero) che ci ha chiesto di contattare la sorella del suo parrucchiere da poco trasferitasi a [omissis].
    Se vi chiedono perché votare [omissis] sotto troverete quelle che a mio parere sono le ragioni più ragionevoli di una scelta.
    Non lasciate e non lasciamo nulla di intentato per conquistare una storica vittoria.
    Se lo merita [omissis] e, soprattutto, se lo merita [omissis].

    Le ragioni le tralascio, direi che questo è sufficiente. Comunque, oh, è vero.

  • What’s happening?

    Twit as a stone
    [via Hardcore Judas]

    Niente, mi sembra una immagine significativa. Ma sono pigro e non ho voglia di spiegarla.