Tag: freddo

  • Quel preciso istante

    Arriva ogni anno, quel preciso istante, a volte prima, a volte dopo, ma arriva.
    Quest’anno è arrivato ieri mattina, il 25 novembre.
    Stavo uscendo di casa, tirandomi dietro la porta, spalle alla strada.
    Mi sono cadute le chiavi, e chinandomi per raccoglierle si è aperto il cappotto, ed è rimasto così, aperto, bloccato dalla tracolla della borsa.
    Rialzandomi ho sentito un colpo di clacson, che mi ha fatto ruotare il busto verso la foce del fiume, verso il mare.
    Ed eccolo, l’attimo.
    Una mano gelata si è infilata dentro il cappotto, risalendo verso l’alto, passando sotto la felpa e la maglietta fuori dai jeans, incanalandosi su per la schiena e poi giù per le maniche.
    Ecco, esattamente ieri mattina, 25 novembre, ho detto “Ho freddo”.
    E, rabbrividendo un po’, ho sorriso.

  • La sintesi del freddo

    L’ho vista prima, durante il tragitto casa/lavoro, la sintesi del freddo. È stato come guardare uno di quei documentari sulle isole Svalbard, o sulla Siberia, quando vengono mostrate le strade scure attraversate dalla polvere bianca ghiacciata sottile, spinta dal vento gelido. È questa la sintesi per me, il nevischio ghiacciato che si muove ad ondate sulla strada. Per un attimo mi sono ritrovato a cercare in giro la sagoma di una renna, poi ho pensato “Che cazzo, qui è Cesenatico, mica Novosibirsk, su”.