Tag: life

  • Mah

    NON c’è Rupert Everett, NON è ambientato a Londra, NON c’è quel sottofondo che ce lo fa riconoscere come tale. Perché lo chiami allora DYLAN DOG? Poi magari vado a vederlo lo stesso, però mah, eh.

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  • Festività

    Bandiera italiana
    St. Patrick

    Così è. Di par mio, cercherò di festeggiare adeguatamente la prima, magari aggiungendoci un po’ della seconda. Auguri Italia, ché ne hai bisogno. Happy Paddy’s Day, Ireland.

  • Punti di vista

    Da bambino sognavo di avere i magli perforanti di Jeeg Robot d’acciaio.
    Ora mi accontenterei degli scudi della USS Enterprise.

  • Banalità

    Può sembrare una banalità, una cosa ovvia, ma il riuscire a dare il nome ad un problema non equivale a risolverlo; aiuta giusto a chiarire un po’ la situazione, però poi stop.

  • Post che ti toccano dentro, fino al cuore

    Oggi, a qualche giorno di distanza, se avessi a disposizione solo qualche parola per raccontare quello che ho amato di più di questa città credo userei proprio “acqua, ghiaccio e luce”.
    L’acqua è quella del mare e il mare me lo porto nel DNA. Mi sento sempre come a casa nelle città di mare, con le loro banchine, gli attracchi, e, sullo sfondo, gru e magazzini; hanno un profumo diverso e Copenhagen non fa differenza, anche se qui è più sottile, forse a causa del freddo.

    [Verso Nord: la luce di Copenhagen – Niki Costantini]

    Per quanto siano brave le maestre la scuola rimane un microuniverso in cui i bambini imparano a confrontarsi con la vita, e spesso è molto dura. Tu come genitore ti metti in discussione continuamente, pensi di aver contribuito oltre ogni modo a quelle insicurezze, memore di tanti infruttuosi studi di psicologia, pensi a come migliorare quella situazione che a volte ti sfugge di mano.

    [Coccole – Cristian Conti]

    Tipo posti in cui vorresti scappare, e persone con le quali vorresti scapparci. Almeno per un po’.

  • Chissà com’è, fare il babbo a tempo pieno

    E’ il pensiero ricorrente di questa sera. Mi rendo conto che lei fa delle cose, quando non è con me, e io me le perdo; certo, con me fa altre cose rispetto a quando sta con la mamma, ma in questa situazione di parità ho comunque la sensazione di perdere. Non è un desiderio di vita vecchia, ci mancherebbe, ché ormai quel che è stato è stato; è che ultimamente, quando non ce l’ho io, mi manca più del solito. Ora chiudo tutto, vado offline e la guardo dormire per un po’, poi tocca a me.

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  • Quando il vento e la pioggia si coalizzano

    Non sono saline

    “Certo che ne ha fatta di acqua, qui da voi, eh? Da noi invece abbiamo del casino con la neve”
    “Eh, a ognuno il suo”
    “Ma dai? Non avevo mai fatto caso che ci fossero delle saline anche qui!”
    “Guarda che non sono saline, sono i campi”
    “Ah”

    Il collega bolognese c’è rimasto male.

  • “Slide to unlock”

    Io quella telefonata la vorrei fare, davvero, ma ogni volta succede qualcosa che mi mette di cattivo umore, e allora niente, non è il caso di partire con il piede sbagliato, rimando. E ci sto male.

  • Aggrapparsi alle piccole cose

    Attraversi un periodo nero, del quale fatichi a vedere la fine, e cerchi invano pensieri positivi ai quali aggrapparti per tenere almeno la testa sollevata dal laghetto di merda nel quale ti trovi. Poi, inaspettato, ti arriva un piccolo appiglio, piccolo come un dentino da latte appena caduto. Tua figlia ti avvisa per telefono, con la voce felice, che quella finestrella si è finalmente aperta. E, anche se solo per un attimo, ritrovi il sorriso.