Tag: life

  • Assemblea musicale teatrale

    Quando lavoravo su a Bologna, dal ’96 al ’99, un mio collega mi passò un disco dell’Assemblea Musicale Teatrale, un gruppo genovese di fine anni ’70. Ci ho messo 10 anni per ricordare come diavolo si chiamavano, ma ora ce li ho.

  • Ready, go! – addendum

    Siamo al terzo giorno di scuola e tutto va bene. Stamattina mettono in atto una iniziativa che trovo veramente interessante: ad ogni bambino di prima elementare viene assegnato uno dell’ultima classe, che durante l’anno scolastico fungerà da tutor, affiancandolo in alcune parti della vita scolastica. Il bambino piccolo si sente così meno spaesato, e allo stesso tempo quello grande viene responsabilizzato. Mi piace.

  • Parole parlate

    Prendi lui che scrive la poesia, poi ci aggiungi la voce di lei. Premi Play e godi. Bravissimi entrambi.

    Citofonare e scappare – Oriella legge Azael (MP3)

  • Ready, go!

    Primo giorno di scuola
    Primo giorno di scuola, emozione generale :)

  • Dietro il velo

    Dietro il velo
    Prima uscita a tre, io lei e la piccola, con i nostri amici. Una bella serata, chiacchiere e risate. Dietro il velo, molta felicità.

  • Heavy clouds

    Heavy clouds
    Arrivederci estate, benvenuto autunno.

  • Ricordi di infanzia

    Non ho a disposizione tutti i ricordi di quando ero bambino, mi succede che pensando a quei tempi mi vengono in mente solo alcune cose, qualcuna più ricorrente delle altre. Mi ricordo di quando mio nonno mi teneva in groppa e sulle strisce pedonali gli ho pisciato sul collo. Mi ricordo che a volte pensavo fortissimamente di avere i super poteri, tipo di riuscire a spostare gli oggetti con la forza della mente. Mi ricordo che a volte di notte mi svegliavo piangendo perché pensavo all’universo che è infinito e correvo nel lettone dei miei. Mi ricordo che i miei mi cazziavano perché mi trovavano sveglio di notte a leggere invece che dormire. Ora a trentacinque anni mi rendo conto che, a parte le pisciate sul collo di mio nonno, non è cambiato molto.

  • Guardare le cose di profilo

    Va a finire che limitandosi a guardare le cose da davanti, di fronte, piatte sullo sfondo, si rischia di perderne la profondità e gli eventuali dettagli. Non importa che siano gli insetti su un muro di una casa vicino a Monghidoro in una notte di settembre o una notizia letta sul giornale o ancora una bella ragazza che incrocia la nostra strada; quello che farò, se possibile, sarà il fare una specie di mossa del cavallo attorno alla cosa che cattura la mia attenzione, per vedere cosa c’è dietro.

  • “Fa molto vent’anni”

    Il commento è di P., uno dei due amici con il quale passerò un paio di giorni questo weekend. In effetti, a vent’anni accadeva abbastanza di frequente che ci si trovasse a casa di qualche fortunato che aveva disponibile una abitazione nei paraggi di Bologna: birra, vino, musica, cose così, ma in sicurezza, che se ti andava male ruzzolavi in un fosso a fianco della strada sterrata. Di quel commento mi ha colpito il tono nostalgico, inserito nel contesto del discorso che si stava facendo; vabbè, discorso, uno scambio di battute sulla chat di Skype [che proprio non sopporto, GTalk è n-mila volte meglio]. Magari ho frainteso, però il tono che ho sentito era quello. Nel caso, il mio punto di vista è diverso: non ho il rimpianto dei vent’anni che non ci sono più, e le cose che facevo, e la discoteca, e il fare tardi. C’è un momento per ogni cosa, penso, e se come in questo caso mi ritrovo in situazioni per così dire “passate”, cerco di viverle al meglio nel contesto attuale, senza stare a rivangare e a rosicare. Poi magari ho sbagliato a interpretare le sue parole e mi faccio seghe mentali per niente, eh. Magari stasera glielo chiedo dal vivo, faccia a faccia.